La pesca subacquea in apnea ha delle origini molto antiche ed è praticata dall’uomo sin dalle origini proprio per soddisfare il bisogno di cibarsi. Questa pratica continua ad essere praticata, non per soddisfare il bisogno di cibarci ma come semplice sport-hobby. Ovviamente con attrezzature e strumenti molto più tecnologici rispetto a quelli rudimentali utilizzati in passato.
Questa guida è stata ideata con l’intento di informare e guidare nella scelta dell’attrezzatura sia per chi si accinge per la prima volta a questa tanto amata disciplina, sia per chi già ha una buona conoscenza della materia. Questa guida potrà indirizzarti a fare le scelte giuste senza commettere errori che possano determinare in negativo le vostre battute di pesca. La scelta dell’attrezzatura per la pesca subacquea o pesca in apnea è molto importante, essa va fatta con criterio dato che è determinante in termini di comodità, funzionalità e affidabilità. Bisogna fare una giusta analisi dei prodotti presenti sul mercato, tenendo conto proprio di questi tre fattori e, perché no, anche del gusto personale.
1.0 Abbigliamento da Sub
2.0 Accessori da Pesca Subacquea
3.0 Lavaggio attrezzatura
4.0 Marche
5.0 Allenamento
1.0 Abbigliamento da Sub
1.1 Muta
1.2 Guanti
1.3 Calzari
1.4 Maschera
1.5 Boccaglio
1.6 Pinne
1.7 Zavorra
L’attrezzatura va adeguata in base a questi molteplici fattori, per intenderci meglio, la maschera va scelta in base alla profondità in cui operiamo, la muta in base alle temperature che dovremo affrontare, il fucile in base al tipo di pesca e alla tecnica utilizzata e cosi via.
1.1 Muta
Il compito della muta è quello di mantenere il corpo caldo, perché in acqua il fenomeno del raffreddamento è molto più rapido che in aria.
Sono preferibili i modelli in neoprene perché questo materiale termico/isolante ci permette di mantenere anche a lungo la nostra temperatura corporea. Questo materiale è anche molto elastico e rende la respirazione e il movimento più agevoli, oltre a rendere la nostra muta più comoda.
Per quanto riguarda i colori, sono preferibili quelli scuri o meglio ancora quelli mimetici, che aiutano a mimetizzarci meglio nell’ambiente subacqueo.
Da preferire i modelli dotati di rifiniture come il rinforzo sullo sterno che ci faciliterà il caricamento della nostra arma, i gomiti e le ginocchia con protezioni, le estremità bordate, e cosi via, rendono la nostra muta migliore.
La scelta della taglia è importante, essa deve andare aderente senza però stringere troppo. In tal caso lo spessore va scelto in base al periodo, l’importante è che non si abbia mai freddo. La più utilizzata è la 5 mm che è adatta alle stagioni intermedie, mentre per le stagione estiva è consigliata una 3 mm, per quella invernale invece una 7 mm, in certi casi anche una 9 mm.
C’è anche la possibilità di rendere una muta leggera (es. 3-5 mm) più pesante in modo da sfruttarla anche nei periodi più freddi; questo possiamo farlo utilizzando un sottomuta: una canottiera in neoprene che va generalmente da 1 ai 3 mm e che viene indossata sotto la muta in modo da tenerci più caldi.
Il bermuda invece è un pantalone a gamba corta in neoprene che ha un’ottima protezione termica e permette anche di eliminare possibili infiltrazioni tra la giacca ed il pantalone. Il sopramuta invece è un po come il sottomuta ma va indossato sopra la muta e ci permette di aumentare lo spessore nella zona del torace e delle spalle.
Le mute per la pesca subacquea non hanno cerniera perchè devono essere il più elastiche possibile. L’esterno può essere foderato o liscio: l’esterno foderato rende la muta più resistente alle abrasioni invece quelle con l’esterno liscio è più delicata infatti viene utilizzata dai pescatori più esperti, soprattutto da chi raggiunge il luogo di pesca con il gommone.
L’interno può essere liscio, spaccato o foderato: l’interno foderato migliora la vestibilità ma rende la muta più dura e meno isolante termicamente.
Al contrario l’interno liscio o spaccato aderiscono meglio alla pelle offrendo una maggiore protezione al freddo ma per utilizzarla bisogna usare acqua e sapone per far si che scivoli bene nel momento in cui andiamo ad indossarla. Di sicuro le mute con interno liscio o spaccato sono le più utilizzate da chi pratica la pesca subacquea.
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1.2 Guanti
Sono fondamentali per evitare abrasioni e ferite. Il fondale ricco di asperità ci obbliga all’utilizzo di guanti protettivi che hanno anche la funzione di proteggerci dal freddo nelle stagioni più fredde. I modelli in commercio sono in neoprene, lo spessore varia da 1 a 3 a 3,5 mm in base alle stagioni in cui ci immergeremo e possono avere varie colorazioni da preferire quelli neri o meglio ancora con fantasie mimetiche.
I modelli migliori sono dotati di rivestimenti antiscivolo che permettono di avere una presa salda ed un maggiore grip.
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- Palmo in PU antiscivolo
1.3 Calzari
Hanno la funzione di proteggere i nostri piedi dal freddo e dalle abrasioni che possono essere causate dalle scarpette delle pinne indossate a piede nudo.
Anch’essi sono disponibili in neoprene e gli spessori sono: 1,5 – 3 – 5 mm. Possono avere varie colorazioni e sono da preferire quelli neri o meglio ancora con fantasie mimetiche.
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1.4 Maschera
E’ lo strumento che ci permette di vedere sott’acqua. E importante sceglierla comoda dato che dopo alcune ore di attività, se non è comoda, può diventare una vera e propria tortura.
I modelli da preferire sono quelli in morbido silicone non allergico che garantiscono un’ottima comodità abbinata a una tenuta impareggiabile contro le infiltrazioni.
Sono da preferire i modelli neri o mimetici invece di quelli trasparenti che con il passaggio della luce possono disturbare e confondere la visuale. Da prediligere anche modelli leggeri con un ottimo rapporto tra il campo visivo e il volume interno. Infatti, per quanto riguarda la profondità in cui operiamo, è consigliabile utilizzarne una con un ampio campo visivo nel bassofondo, mentre per operare a profondità più elevate è consigliabile utilizzarne una piccola con volume interno ridotto.
Per scegliere la maschera che più si adatta alla tua conformazione facciale bisogna appoggiare la maschera sul viso facendo pressione con le mani, recuperando un filo di aria dal naso e rimanendo in apnea con la bocca chiusa. Se la maschera aderisce al viso come una ventosa vuol dire che la maschera non ha infiltrazioni di aria ed è quella giusta.
Se invece la maschera si stacca dal viso deve essere subito scartata e questa operazione verrà effettuata preferibilmente dopo essersi rasati la barba.
Per chi avesse problemi di vista ci sono due opzioni: l’utilizzo di lenti a contatto oppure graduare le lenti della propria maschera, cosa possibile, ma solo su determinati modelli.
Le lenti oltre ad essere graduate, possono essere a specchio, utili per la pesca di pesci molto diffidenti che possono essere spaventati dal movimento degli occhi.
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1.5 Boccaglio
Si chiama anche snorkel o aeratore ed è lo strumento che ci permette di respirare utilizzando l’aria dalla superficie. Si tratta di un tubo attraverso il quale si respira da una estremità dotata di morso anatomico che va inserito in bocca. E’ di materiale gommoso, generalmente in silicone, e si tratta di uno strumento parecchio semplice che possiede pochi requisiti tecnici.
Lo snorkel è da preferire di un diametro intorno ai 20 millimetri ed è il giusto compromesso per ottenere una respirazione efficace e una rapida espulsione d’acqua. Sono da scartare modelli che possano ostacolare lo svuotamento dell’acqua e il passaggio dell’aria.
Sono preferibili i boccagli di colore scuro o meglio ancora mimetici, altrettanto preferibili quelli in materiale trasparente. Possono essere corti o lunghi: quelli corti hanno il vantaggio di avere un volume ridotto e quindi di avere più idrodinamicità ma, per contro, in caso di mare mosso sono soggetti ad allagamento. Quelli lunghi, rispetto ai corti, rendono più difficoltosa la respirazione, ma non sono soggetti ad allagamento in caso di mare mosso.
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1.6 Pinne
Sono lo strumento che consente di trasformare la spinta delle gambe in movimento. I materiali il peso e il disegno determinano la spinta, la reattività e l’affaticamento prodotto.
La scelta di questo strumento deve essere fatta seguendo alcuni criteri. La scelta della pala deve essere fatta in base al proprio grado di allenamento, ad esempio una pala parecchio rigida è inadatta ad un soggetto poco allenato e viceversa.
La scelta del materiale è molto importante: la pala è normalmente in materiale polimerico ed in alcuni modelli vengono utilizzati materiali misti con parti in grafite.
Molto apprezzate, soprattutto dagli apneisti più esigenti, sono quelle con le pale in fibra di carbonio, materiale innovativo, che danno alla pinna un’ottima flessibilità durante la pinneggiata, regalando al pescatore apneista una piacevole pinneggiata grazie anche all’incredibile leggerezza di questo materiale. Un’altra caratteristica di queste pinne è che, anche dopo molti anni di utilizzo, la pala in carbonio non subisce deformazioni grazie al fatto che questo materiale ha memoria.
La scarpetta è quell’elemento che ci permette di trasmettere la spinta delle gambe alle pale, perciò ha un ruolo molto importante ed è realizzata in gomma morbida. Da preferire quella chiusa piuttosto che aperta. E’ importante che sia morbida sul collo ma allo stesso tempo rigida nella parte della suola.
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1.7 Zavorra
E’ composta da pesi fatti in piombo che verranno posizionati lungo il corpo in modo da riequilibrare la spinta di galleggiamento provocata dal neoprene indossato. Essa è composta da una cintura in gomma elastica alla quale vengono applicati dei piombi, presenti sul mercato anche nei modelli gommati ed a sgancio rapido. I più utilizzati sono quelli da 1 kg ma in commercio si trovano anche modelli con un peso inferiore o maggiore (da 500g a 2 Kg) e questa cintura viene indossata in vita. I modelli che troveremo in commercio sono il modello marsigliese in gomma elastica ed il modello con fibbia in acciaio o plastica dotata di cinta in gomma elastica oppure in robusto nylon intrecciato molto resistente.
Successivamente abbiamo anche le cavigliere, cioè pesi che vengono applicati alle caviglie. Le più utilizzate sono di 500g ed in commercio abbiamo sia cavigliere esterne che interne, da preferire quelle interne perché vengono inserite tra il calzare e la muta. Viene utilizzato come zavorra anche lo schienalino, un gilet in cui vengono applicati alcuni chili di piombo sulla zona della schiena. Possono avere varie colorazioni ma sono da preferire quelli neri o meglio ancora con fantasie mimetiche. Alcuni modelli hanno lo scompartimento dei pesi universali, altri invece possiedono scompartimenti adatti solo a determinati modelli di piombo, prodotti dalla stessa marca dello schienalino. Questi esempi di zavorra utilizzati assieme ci permettono di avere un’equilibratura perfetta in acqua dato che il peso è ben distribuito su tutto il corpo e non solo in vita.
E’ formata principalmente da tre elementi: cintura, schienalino e cavigliere. E’ importante utilizzare i giusti chili in proporzione allo spessore della muta e alla profondità in cui opereremo. Nel bassofondo avremo molti più chili rispetto a quando operiamo in fondali più impegnativi, quindi bisogna aggiungere un chilo alla volta fino a trovare il giusto equilibrio. Per avere questo, i più esperti consigliano di arrivare ad essere neutri a circa 2/3 della profondità in cui opereremo. Un’altra cosa importante è che i piombi in cintura siano a sgancio rapido.
- Corpo In Piombo ; Plastificazione
- Marchio del prodotto: Cressi
2.0 Accessori da Pesca Subacquea
2.1 Fucile
2.2 Coltello
2.3 Torcia
2.4 Computer
2.5 Boa di Segnalazione
2.6 Videocamera
2.7 Accessori Utili
2.8 Kit attrezzi
2.9 Richiami
2.1 Fucile
Si tratta dell’oggetto più amato in quanto strumento essenziale per effettuare le nostre catture. Le principali categorie che troviamo in commercio sono il fucile oleopneaumatico (aria compressa) oppure il classico arbalete (ad elestico).
Gli oleopneumatici sono sempre in metallo e plastica dato che possiedono un serbatoio in cui viene immagazzinata l’aria ad alta pressione; mentre gli arbalete possono essere in metallo o fibra di carbonio, presenti nel mercato anche modelli artigianali fatti il legno, molto belli e caratteristici, dotati di ottime proprietà balistiche.
La scelta tra i due è molto soggettiva ma entrambe le categorie hanno i pro ed i contro: i fucili oleopneumatici sono molto potenti soprattutto se portiti ad altissime pressioni ma allo stesso tempo il rilascio di aria compressa provoca molto rumore che può spaventare le nostre prede. Al contrario l’arbalete a parità di lunghezza ha una gittata inferiore ma possiede un tiro molto silenzioso e preciso. Gli arbalete si dividono principalmente in 3 categorie e generazioni.
- Arbalete di Prima Generazione
- Arbalete di Seconda Generazione
- Arbalete di Terza Generazione
Ciò che cambia principalmente è il sistema della propulsione degli elastici che cambia nelle diverse generazioni.
- L’arbalete di prima generazione è dotato di uno o più elastici, a prescindere dal fatto che siano allestiti con elastici paralleli all’asta, piuttosto che con elastici circolari. Sono compresi nella prima generazione sia i modelli monoelastico che quelli allestiti con più elastici.
- L’arbalete di seconda generazione è caratterizzato da un sistema innovativo chiamato “roller”. Questo sistema rivoluzionario permette di avere lunghe gittate con fucili di discreta lunghezza anche essendo dotati di elastici di piccolo diametro. Questi fucili sono dotati, all’estremità, di due pulegge su cui passa l’elastico che attraversa la parte bassa del fucile fino ad essere fissato sulla parte iniziale del fusto. Questo sistema ci permette di sfruttare di più la lunghezza dell’elastico, avendo quindi più potenza e allo stesso tempo, grazie alla contrazione opposta degli elastici, dunque meno rinculo. Il roller può avere uno o più elastici.
- L’arbalete di terza generazione è dotato di un complesso meccanismo ideato dalla Roisub, che permette all’ arma di essere potente, precisa, leggera e allo stesso tempo di avere un rinculo quasi inesistente. Questo sistema rivoluzionario rende queste armi molto efficienti in pesca, proprio per questo, utilizzate dai pescatori e dagli atleti più esigenti.
Il sistema Roisub può essere montato anche su fucili di marca e modello diverso, cosa molto vantaggiosa per chi volesse provare questo innovativo sistema senza dover comprare un fucile nuovo, esso, può essere allestito anche su modelli in legno.
Il sistema Roisub (nei modelli: fusion, demo e fusionkdemo) è simile al sistema di seconda generazione – roller – ma sulle pulegge ruota una sagola anziché gli elastici.
Nel sistema fusion abbiamo da un’estremità la sagola collegata agli elastici superiori (elastici corti), dall’altra estremità, cioè in quella inferiore, è collegata a degli elastici lunghi (una o più coppie). Con questo sistema, l’arma gode di un ridotto rinculo, adatta alla pesca nel sottocosta.
Nel sistema demo abbiamo la sagola collegata agli elastici (una o più coppie) ma solo nella parte inferiore del fusto. Questi elastici sono collegati alla sagola attraverso dei bozzelli che sfruttano il principio della demoltiplica ossia la possibilità di utilizzare una coppia, due coppie e addirittura tre coppie di elastici a nostro piacimento, sostituendoli con una procedura semplice e veloce. Questo sistema riduce ulteriormente il rinculo regalando allo stesso tempo molta potenza soprattutto se utilizzato con più coppie di elastici, adatto quindi per la pesca a prede di grossa taglia.
Nel sistema Fusiondemo vengono utilizzati entrambi i sistemi precedenti (Fusion, Demo). Gli elastici lunghi posti nella parte inferiore del fusto tramite l’utilizzo di bozzelli sfruttano il principio della demoltiplica presente anche nel sistema Demo. Questo sistema ibrido permette all’arma di essere adatta sia alla pesca nel sottocosta e sia alla pesca alle prede di taglia che richiedono tiri lunghi e precisi.
A prescindere alla generazione dell’arbalete, esso può essere potenziato sostituendo gli elastici con altri di diamentro maggiore oppure utilizzando più elastici in modo da ottenere una spinta maggiore nel tiro.
Gli elastici presenti in commercio hanno diversi diametri (dal 14 a salire fino al 20 mm). L’ogiva è quel componente che permette agli elastici di trasferire la propulsione all’asta, ci sono svariati tipi e modelli di ogiva in commercio. Bisogna scegliere il tipo ed il modello in base alla tipologia della legatura dell’elastico (se con avvitatura o con nodo) e in base anche alle tacche dell’asta se sono classiche o con perni.
Per quanto riguarda l’asta, sia con l’oleopneumatico che con l’arbalete possiamo utilizzarne una filettata, che ci permette di utilizzare diverse tipologie di fiocina (5 punte, 3 punte o punta singola) oppure possiamo decidere di utilizzare l’asta tahitiana. Quest’ultima non possiede la filettatura ma è composta da un intero blocco con punta singola dotata di aletta di bloccaggio che non permette che la preda colpita possa sfuggire. I materiali utilizzati sono acciaio armonizzato o acciaio brunito ed altre varianti. I diametri vanno dai 5 fino a 12 mm e le più utilizzate sono le 6.5 – 7 mm. Alcuni modelli ideati per grosse catture possiedono doppia aletta in modo da diminuire i rischi di perdere la preda da noi colpita. Entrambi i fucili possono essere dotati di mulinello, utile per facilitare il recupero delle prede.
Numerosi i modelli in commercio differenti per materiale e grandezza ed alcuni son dotati di frizione utile soprattutto quando ci imbattiamo in grosse catture, dato che ci permetterà di utilizzare parecchi metri di sagola in modo da far stancare la nostra preda prima del recupero.
La scelta dell’arma viene fatta in base alla visibilità dell’acqua e al tipo di tecnica e di pesca che andremo a praticare. La lunghezza e la potenza va proporzionata alle prede: una fucile da tana sarà più corto rispetto ad uno utilizzato per effettuare tiri più lunghi, magari in acque più aperte. Ogni fucile è adatto ad un determinato tipo di tecnica e pesca e non esiste uno migliore di un altro, infatti ogni arma sarà più adatta ad un tipo di tecnica e di pesca piuttosto che ad un’altra.
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2.2 Coltello
E’ un oggetto molto semplice ma che può avere molteplici funzioni. Principalmente viene usato per porre fine alla vita del pesce dopo la cattura in modo che non possa eventualmente sfuggire. Si usa anche come lama per pulire e squamare il pesce direttamente sul posto eppure è utile per fare piccoli lavori come tagliare, snodare e via dicendo. In rari casi invece, può essere l’unica fonte di salvaguardia contro il rischio di rimanere impigliati a qualche rete o filo da pesca abbandonato sul fondale, quindi è necessario che sia ben affilato e pronto per l’uso.
I più utilizzati sono quelli con lame che vanno dagli 8 ai 10 cm dotati di sgancio rapido in modo da essere subito pronti per l’uso in qualsiasi caso di evenienza.
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2.3 Torcia
Ci permettere di illuminare gli spacchi e le tane in cui non penetra la luce. Indispensabile per chi pesca in tana soprattutto se di notte.
I modelli in commercio si distinguono per la grandezza, il peso, il tipo di luce e per i materiali. I modelli di ultima generazione sono a led ed hanno grandezza e peso molto ridotti. Ci sono modelli a batteria ed altri ricaricabili, mentre le potenze che troveremo in commercio variano dai 1600 fino addirittura a 4000 lumen.
Quelle di ultima generazione sono a led e di dimensioni ridotte a differenza dei modelli passati. Possono avere più intensità di luce ed alcune sono dotate di maniglia per facilitarne l’utilizzo ed il puntamento. I colori variano ma la maggior parte sono di colore scuro come il nero ed il grigio con le varie tonalità, altri invece sono di colore fluo per migliorare la visibilità in acqua in caso di smarrimento. Alcuni modelli, per evitare che possano sfuggirci di mano, sono dotati di un laccetto che va inserito al polso e questo laccetto può essere stretto a nostro piacimento. Oppure può essere legata al polso attraverso una specie di polsino in modo da rendere comodo l’utilizzo prolungato.
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2.4 Computer (Orologio subacqueo)
E’ uno strumento utile a misurare ed analizzare un insieme di dati:
I materiali utilizzati sono generalmente la plastica e l’acciaio, materiali molto resistenti all’usura e alle pressioni. Il mercato ci offre una vasta scelta di modelli, alcuni semplici ed altri molto sofisticati utilizzati dagli apneisti più esigenti che si spingono a grandi profondità e che hanno bisogno di monitorare profondità e tempi di recupero.
Molti di questi modelli hanno più modalità di utilizzo in modo da poter essere utilizzati sia dagli apneisti che dai sommozzatori a cui è indispensabile avere altri tipi di dati e rilevazioni da questo strumento. Dopo l’utilizzo in acqua alcuni modelli hanno il collegamento al pc che ci permetterà di elaborare tutti i dati in modo da avere un quadro completo di medie, tempistiche e profondità. Questo è importante per chi vuol sapere in maniera dettagliata se ci sono miglioramenti o peggioramenti in termini di performance tra un’uscita ed un’altra.
Può rilevare: orario, profondità raggiunta, tempi di recupero, temperatura ed i dati dell’immersione per verificare le statistiche da PC.
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2.5 Boa di segnalazione (o plancetta)
Serve a segnalare la posizione in modo da scongiurare i rischi di essere investito da una qualsiasi imbarcazione.
E’ una boa galleggiante rossa dotata di una bandierina che ha la capacità di essere vista anche da lunghe distanze, essa permetterà di segnalare la nostra presenza in mare. L’utilizzo è obbligatorio quindi chi si immerge senza di essa viene punito con severe sanzioni.
I modelli in commercio sono molti e cambiano in forma ed altezza a seconda dei gusti e degli utilizzi.
La plancetta ha la stessa funzione della boa ma è più comoda per il trasposto di oggetti di scorta come fucili e torce. Ha una forma a barchetta e alcuni modelli sono gonfiabili in modo da tenere degli oggetti di scorta all’asciutto e ben sistemati, insomma pronti all’occorrenza.
- Accessori per immersioni
2.6 Videocamera
Ci permette di filmare le nostre battute di pesca. I modelli di ultima generazione sono estremamente piccoli e hanno una qualità video molto alta che arriva persino a 4K di risoluzione. Queste videocamere sono dotate di un involucro impermeabile e resistente alla pressione e grazie a questi involucri potranno resistere a grandi profondità fino ad un massimo di 50 metri.
Passone essere installate sulla maschera o meglio ancora sul fucile attraverso apposite staffe che cambiano a seconda del modello che utilizziamo.
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2.7 Accessori Utili
Gli accessori disponibili sono molteplici e, mentre alcuni possono essere indispensabili, altri risultano essere del tutto soggettivi.
Ecco l’elenco degli accessori che troveremo in commercio.
- Borsone per il trasporto dell’attrezzatura
- Tappetino multiuso
- Termos tanica
- Cabina per cambiarsi in condizioni fredde
- Custodia ermetica per custodire le chiavi dell’auto
- Fodero fucile
- Coprisedile in neoprene
- Cuffia antimedusa
- Cavo portapesci
- Moschettoni
- Manometro per oleopneumatici
2.8 Kit Attrezzi
Qualsiasi attrezzatura ha bisogno di molta cura e spesso necessita di modifiche e riparazioni e, proprio per questo, un pescatore attento e preciso possiede un kit di attrezzi utile ad affrontare ogni genere di evenienza. Ecco l’elenco di un ipotetico kit di attrezzi:
- Sagola in Dyneema: cordicina in intreccio rivestito da 1.5 mm utile per fare le legature degli elastici e per imbobbinare il mulinello.
- Pinza
- Monofilo in nylon e sleevers: monofilo in nylon per terminali con appositi sleevers (morsetti di bloccaggio)
- Pinza per sleevers: pinza adatta a stringere gli sleevers
- Forbici
- Chiave inglese
- Affila coltelli
- Lima per la punta delle aste
- Grasso spray per la manutenzione dei meccanismi del fucile
- Colla cianoacrilica: colla per riparazioni (Attak)
- Neoprene liquido: utile per le riparazioni di eventuali rotture della muta
- Seghetto
- Olio per oleopneumatico
2.9 Richiami
Ci aiutano a far avvicinare il pesce aumentando le probabilità di cattura. Pesci come spigole, orate o saraghi si avvicinano più facilmente nel momento in cui utilizziamo i richiami. Questi richiami sono molto semplici infatti sono composti da una rotella dentata su cui è posizionato una linguetta e, nel momento in cui giriamo questa rotella, verrà provocato un ticchettio. Questo sistema può essere tenuto in mano o meglio ancora allestito sul fucile sulla parte vicina al grilletto. In questo modo lo si può utilizzare con la stessa mano con cui impugniamo l’arma senza rendere difficile la presa ed il brandeggio.
3.0 Lavaggio Attrezzatura
Ogni qualvolta ci immergeremo è importante lavare tutto ciò che abbiamo utilizzato con acqua dolce ed asciugare il tutto all’ombra perché il sale ed il sole rovinano l’attrezzatura. Per quanto riguarda l’arma, i modelli arbalete hanno una manutenzione semplice, l’importante è che le parti come il meccanismo di sgancio e altre parti in metallo siano in ottimo stato e all’occorrenza bisogna comunque lubrificarle. Per quanto riguarda l’oleopneumatico viene utilizzato un apposito olio prodotto dalle stesse case costruttrici.
4.0 Marche
I principali marchi produttrici di attrezzature da sub e pesca sub sono:
Cressi, Sigal Sub, Sporasub, Fluid Salvimar, Pathos, Picasso, Omer, Devoto Sub, BestDivers, Carbonio G.T.F, PoloSub, Suunto, Dn Sub, Fermes Sub, Esclapes Diving, Fortress, FreeSub, GalaSub, Garmin, Seac, Effe Sub, GoPro, Midland, Mac Coltellerie, Conte Sub, Gimansub, C4, Alemanni, Roisub, AbysStar, Acquasphere, Asso, Atlantis, Granda Sub, Hunt, Km Dive, LeaderFins, Lg Sub, Meandros, NitroSub, PFI, Picasso Elite, PikoTech, Primeline, Saplast, SeaWolf Sub, STC Italia, Ultra Fire, XT Diving Pro, Xtar, Mares Beuchat, Tecnisub.
Questi marchi operano con esperienza nel settore, offrendo al pescatore subacqueo una vasta scelta di prodotti di svariate tipologie, materiali, caratteristiche e qualità. Alcune sono specializzate solo su determinati prodotti altre operano su tutta l’attrezzatura del pescatore apneista.
5.0 Allenamento Sub
L’apnea e la pesca subacquea sono discipline differenti ma alla stesso tempo hanno molto in comune. Avere una buona acquaticità ed una buona durata delle apnee ci permetterà di avere risultati migliori in termini di catture.
Per questo è opportuno allenarsi nel periodo lontano dalle nostre uscite in mare ed è chiaro che l’apnea sia uno sport più mentale che fisico. Infatti è molto utile praticare yoga ed altre discipline di rilassamento.
I tipi di allenamento sono principalmente quello a secco e quello in piscina. Entrambi importanti ma quello in piscina ci darà risultati maggiori dato che simula nel migliore dei modi le nostre uscite in mare allenando le stesse fasce muscolari. Attivando il Diving reflex, un insieme di reazioni che avvengono nel nostro corpo nel momento in cui ci immergiamo, diventiamo più abituati a stare in acqua.
Per quanto riguarda l’allenamento a secco, praticare sport aerobici come la corsa, il nuoto, il ciclismo soprattutto se effettuati a basse intensità, migliorano l’efficienza cardiocircolatoria e l’ossigenazione muscolare. Praticare invece sport più intervallati come il calcio, la pallacanestro, ed il tennis miglioreranno la tolleranza dell’acido lattico nel recupero.
lo yoga o altre tecniche di rilassamento sono importanti ed è consigliato praticarle al mattino e la sera prima di riposare.
Attraverso questi esercizi riusciremo sia a migliorare la nostra capacità toracica che a rendere il diaframma più elastico in modo da poter immagazzinare più ossigeno. Anche lo stretching è importante, esso ci permetterà di allungare e rilassare i muscoli in modo da essere più sciolti in acqua.
L’allenamento in piscina va fatto con maschera, muta, pinne e zavorra in modo da emulare le nostre uscite in mare.
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